Il Gatto nelle favole
C’era una volta... tanto, tanto tempo fa Esopo, scrittore greco
e autore di favole i cui protagonisti sono animali, tra i quali non potevano
mancare i Gatti, non scrisse però favole per bambini, il suo era un pubblico
adulto e la favola consentiva allora, di divulgare idee e considerazioni, che
non potevano essere espresse liberamente ed esplicitamente, attraverso la
metafora, utilizzando come personaggi gli animali. Fedro, scrittore latino del
I secolo a.C. riprese la tradizione favolistica di Esopo, scrisse molte favole
e buona parte di queste ha come protagonista il Gatto; questa tradizione
continua nel medioevo.
La favola come genere originale torna nel Cinquecento,
in Italia con Ariosto, il Doni ecc. e poi nel Seicento con Basile.
Il Gatto più abile e astuto è senza dubbio,
quello creato dalla fantasia di Charles Perrault nel 1860: “Il gatto con gli stivali”, in quest’accattivante favola, sono
descritte, le doti straordinarie e innegabili del Gatto, lucidità mentale,
astuzia, velocità di azione e spiccata intelligenza nello sfruttare la
situazione per portare a buon fine il suo obiettivo, oltretutto nobile, questo
Gatto protagonista della favola, che indossa un bizzarro abbigliamento da uomo,
l’unica eredità del figlio più piccolo di un mugnaio, grazie alle sue doti
naturali, farà del suo padrone un uomo ricco e nobile (il Marchese di Carabas)
che sposerà la figlia del Re. Nonostante l’umanizzazione che nel racconto è
attribuita dall’autore al protagonista, il Gatto, non perde la propria identità
felina, infatti, va a caccia di topi nei granai, fugge e diventa minaccioso
davanti a spiacevoli situazioni, come farebbe un vero Gatto! Se non avete letto
ancora questa favola, vi consiglio di farlo, buona lettura!
Nei primi anni
dell’Ottocento, il Gatto non diviene, personaggio popolare e di fama, nelle
favole de fratelli Grimm e di Andersen, ad esempio, occupa un ruolo modesto,
nel 1865, in: ”Alice nel paese delle
meraviglie”, di L. Carrol, lo Stregatto (nella versione italiana), anche
come personaggio secondario, riesce a diventare, il più amato, di questa
incredibile favola.
Collodi, descrive il
Gatto, malandato, sporco e affamato, nella favola: “Le avventure di Pinocchio”, però se ne serve, per descrivere la
corruzione, l’imbroglio ecc… attraverso metafora, e ahimè! In quest’occasione
il Gatto finisce per essere di nuovo etichettato come uno sporco vile
truffatore, come nella più antica tradizione.
Il Gatto si riscatta
di nuovo recentemente, grazie al racconto di L. Sepùlveda: “La gabbianella e il gatto”.
Una delle mie recenti
letture in merito, è il racconto di V. Myron, che mi ha commosso profondamente
e che rende giustizia a tutti i Gatti, la storia di un Gatto di biblioteca, dal
titolo: “Io e Dewey”, straordinario.
Naturalmente non
dimenticate di seguire il mio racconto: “Un incontro inaspettato” sul mio blog!
che sfinge...
Creazioni "La Legattoria" per i miei amici a quattro zampe
Scultura realizzata in carta riso
Album fotografico per Miaogolo un "Gattoso" dolcissimo!
Un Album fotografico per una "Cana" strabella e straordinaria Bruna!
Albumini per foto per i "Canosi" G&G il dolcissimo Gigio e il terribile Gnappo!
Vi consiglio la lettura di una bella favola: "Cane blu" di Nadja
Cane e Gatto
Una convivenza bizzarra, si direbbe, ma non
è così, il gatto, infatti, si adatta molto bene alla compagnia di altri
animali, in particolare il cane, considerato da sempre, in modo improprio, suo
acerrimo nemico.
Un tempo, i cani e i gatti che vivevano
nelle campagne, dovevano affrontare la vita selvatica ed essere sempre pronti a
difendersi, qualsiasi animale della stessa specie o di una diversa
rappresentava un pericolo, e per questo gli antagonisti erano inevitabili.
In seguito i due pelosi “rivali”, si
ritrovarono a coabitare sotto lo stesso tetto in compagnia dell’uomo, per cui
dovettero trovare un nuovo modus vivendi e adottare cambiamenti nella loro
vita. Il cane e il gatto, impararono a conoscersi, accettarsi e amarsi
nonostante le differenze.
Certamente nessuna amicizia, nasce in un
attimo, ma questi due animali possono diventare amici inseparabili, nonostante
la loro personalità, psicologia e modo di comunicazione, dissimili. I due hanno
origini diverse, il cane discende dal lupo, animale sociale che vive in branco
con precisi ruoli, e gerarchie, il gatto invece è un felino, ed è solitario, poco
incline a giocare alla parte del “gregario”, come la tigre, il leone e altri
felini. Il gatto è indipendente, uno spirito libero e non si cura della
gerarchia esistente nel branco.
Quanto si può imparare dagli animali!
Lasciamoli liberi di studiarsi, osservarsi e scoprire le loro differenze
caratteriali, che li contraddistinguono e li rendono così speciali, è
assolutamente necessario.
che meraviglia...