La Legattoria by nfanjam Hobby Creativi Arte

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giovedì 23 agosto 2012

Una favola di Gatto

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Il Gatto nelle favole
   
    C’era una volta... tanto, tanto tempo fa Esopo, scrittore greco e autore di favole i cui protagonisti sono animali, tra i quali non potevano mancare i Gatti, non scrisse però favole per bambini, il suo era un pubblico adulto e la favola consentiva allora, di divulgare idee e considerazioni, che non potevano essere espresse liberamente ed esplicitamente, attraverso la metafora, utilizzando come personaggi gli animali. Fedro, scrittore latino del I secolo a.C. riprese la tradizione favolistica di Esopo, scrisse molte favole e buona parte di queste ha come protagonista il Gatto; questa tradizione continua nel medioevo.
   La favola come genere originale torna nel Cinquecento, in Italia con Ariosto, il Doni ecc. e poi nel Seicento con Basile. 
   Il Gatto più abile e astuto è senza dubbio, quello creato dalla fantasia di Charles Perrault nel 1860: “Il gatto con gli stivali”, in quest’accattivante favola, sono descritte, le doti straordinarie e innegabili del Gatto, lucidità mentale, astuzia, velocità di azione e spiccata intelligenza nello sfruttare la situazione per portare a buon fine il suo obiettivo, oltretutto nobile, questo Gatto protagonista della favola, che indossa un bizzarro abbigliamento da uomo, l’unica eredità del figlio più piccolo di un mugnaio, grazie alle sue doti naturali, farà del suo padrone un uomo ricco e nobile (il Marchese di Carabas) che sposerà la figlia del Re. Nonostante l’umanizzazione che nel racconto è attribuita dall’autore al protagonista, il Gatto, non perde la propria identità felina, infatti, va a caccia di topi nei granai, fugge e diventa minaccioso davanti a spiacevoli situazioni, come farebbe un vero Gatto! Se non avete letto ancora questa favola, vi consiglio di farlo, buona lettura!
  Nei primi anni dell’Ottocento, il Gatto non diviene, personaggio popolare e di fama, nelle favole de fratelli Grimm e di Andersen, ad esempio, occupa un ruolo modesto, nel 1865, in: ”Alice nel paese delle meraviglie”, di L. Carrol, lo Stregatto (nella versione italiana), anche come personaggio secondario, riesce a diventare, il più amato, di questa incredibile favola. 
  Collodi, descrive il Gatto, malandato, sporco e affamato, nella favola: “Le avventure di Pinocchio”, però se ne serve, per descrivere la corruzione, l’imbroglio ecc… attraverso metafora, e ahimè! In quest’occasione il Gatto finisce per essere di nuovo etichettato come uno sporco vile truffatore, come nella più antica tradizione.
   Il Gatto si riscatta di nuovo recentemente, grazie al racconto di L. Sepùlveda: “La gabbianella e il gatto”.
   Una delle mie recenti letture in merito, è il racconto di V. Myron, che mi ha commosso profondamente e che rende giustizia a tutti i Gatti, la storia di un Gatto di biblioteca, dal titolo: “Io e Dewey”, straordinario.
  Naturalmente non dimenticate di seguire il mio racconto: “Un incontro inaspettato” sul mio blog!
 
che sfinge...
 
   
Creazioni "La Legattoria" per i miei amici a quattro zampe
 
 
 
Scultura realizzata in carta riso
   
 
Album fotografico per Miaogolo un "Gattoso" dolcissimo!
 
 


 
Un Album fotografico per una "Cana" strabella e straordinaria Bruna! 
 
 


 
Albumini per foto per i "Canosi" G&G il dolcissimo Gigio e il terribile Gnappo!
 
 
Vi consiglio la lettura di una bella favola: "Cane blu" di Nadja
 

che tenerezza...
 
Cane e Gatto
 
    Una convivenza bizzarra, si direbbe, ma non è così, il gatto, infatti, si adatta molto bene alla compagnia di altri animali, in particolare il cane, considerato da sempre, in modo improprio, suo acerrimo nemico.
    Un tempo, i cani e i gatti che vivevano nelle campagne, dovevano affrontare la vita selvatica ed essere sempre pronti a difendersi, qualsiasi animale della stessa specie o di una diversa rappresentava un pericolo, e per questo gli antagonisti erano inevitabili.
    In seguito i due pelosi “rivali”, si ritrovarono a coabitare sotto lo stesso tetto in compagnia dell’uomo, per cui dovettero trovare un nuovo modus vivendi e adottare cambiamenti nella loro vita. Il cane e il gatto, impararono a conoscersi, accettarsi e amarsi nonostante le differenze.
    Certamente nessuna amicizia, nasce in un attimo, ma questi due animali possono diventare amici inseparabili, nonostante la loro personalità, psicologia e modo di comunicazione, dissimili. I due hanno origini diverse, il cane discende dal lupo, animale sociale che vive in branco con precisi ruoli, e gerarchie, il gatto invece è un felino, ed è solitario, poco incline a giocare alla parte del “gregario”, come la tigre, il leone e altri felini. Il gatto è indipendente, uno spirito libero e non si cura della gerarchia esistente nel branco.
    Quanto si può imparare dagli animali! Lasciamoli liberi di studiarsi, osservarsi e scoprire le loro differenze caratteriali, che li contraddistinguono e li rendono così speciali, è assolutamente necessario.
 
che meraviglia...